Probabilmente nella vostra vita vi sarà capitato di indossare un dolcevita, ma sapete come mai si chiama proprio così? Scopriamolo.
Il dolcevita è un capo d’abbigliamento molto amato che praticamente chiunque ha indossato almeno una volta nella sua vita. Il suo nome è piuttosto particolare e questo porta a chiedersi qual è l’origine del nome: scopriamo allora tutto su questa espressione.
- Origini: dal titolo del film di F. Fellini La dolce vita, 1960, in cui un personaggio indossava una maglia di tale foggia.
- Quando si usa: per riferirsi a un maglione dotato di collo alto, a volte risvoltato, aderente al collo dell’indossatore.
Dolcevita: l’origine del nome
Il termine dolcevita deriva dal titolo del film di Federico Fellini del 1960 La dolce vita. In questo film, infatti, il personaggio dandy Pierone (interpretato da Giò Stajano), indossa una maglia a collo alto in una scena al tavolino all’esterno di via Veneto.
Inoltre, nella scena finale del famoso film italiano, il protagonista Marcello Rubini (Marcello Mastroianni) indossa una camicia nera con un foulard nero che, osservati da media distanza, assomiglia vagamente proprio questo tipo di indumento.
Come riconoscere il dolcevita
Il dolcevita è è un indumento differente rispetto al lupetto in quanto quest’ultimo presenta un colletto che arriva solo fino alla metà del collo. Il maglione di cui stiamo parlando in questo articolo, invece, ha un colletto che copre tutto il collo e che spesso viene rivoltato su se stesso.
Che si tratti di moda casual, elegante o sportiva, l’indumento in questione è sempre molto apprezzato. Nato inizialmente come indumento da lavoro maschile, è poi diventato un capo unisex con l’avvento del femminismo.
Sono tanti i volti noti che hanno reso ancora più famoso questo tipo di maglia indossandola in numerose occasioni diverse. Tra i tanti, ricordiamo il senatore Ted Kennedy, l’artista Andy Warhol, il giornalista Idro Montanelli e lo scienziato Carl Sagan.